martedì 7 giugno 2011

Ascii art

Lo sapevate che quando lavoriamo al computer scriviamo in codice? Ebbene si. Ogni volta che premiamo un tasto della tastiera, inviamo all'elaboratore un vero e proprio codice che gli permette di tradurre la pressione sul tasto nel corrispondente simbolo rappresentato sul tasto stesso. Si chiama Ascii(american standard code for information interchange) e sta per compiere 50 anni: venne infatti presentato per la prima volta nel 1960 dall'ingegnere Robert Bemer che ricordava la paternità dell'invenzione persino sulla targa della sua ford. In questo codice, ogni simbolo è rappresentato da una sequenza di sette 0e1, ovvero da sette bit(un bit è l'unità più semplice di informazione e può assumere solo il valore 0o1, appunto). Con questa combinazione di sette bit è possibile rappresentare 128 caratteri. Per esempio la lettere a è data dalla sequenza 1100001, mentre il numero 3 è rappresentato da 0110011. Ma Ascii non serve solo a far comunicare l'uomo con il computer. C'è chi ne ha addirittura fatto un'arte: l'Ascii art, appunto, che consiste nella realizzazione di immagini componendo i vari caratteri della tabella Ascii. Le sue origini risalgono a quando i computer e le stampanti non avevano alcuna capacità grafica: i programmatori si ingegnavano allora nel produrre elementi grafici, loghi o diagrammi con i caratteri disponibili sulla tastiera. Tuttavia, ancora oggi c'è chi usa l'arte Ascii nella posta elettronica o nelle bacheche informatiche, un pò come divertimento, un pò per non appesantire troppo i messaggi inviati.
Per chi fosse interessato: "www.arteascii.it"

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